Crescono le proteste in Albania contro il governo di Edi Rama
Tirana – Secondo il leader dell’opposizione albanese in parlamento, guidata dal giovane ex ministro Lulzim Basha, “tutto parte dalla richiesta del ritorno della legalità nel Paese. Se oggi abbiamo un narco-stato, come si afferma anche nel rapporto della CIA pubblicato di recente, vuol dire che tutto è costruito su una situazione di illegalità in Albania, a cominciare con l’acquisto di voti e che ha portato alla elezione di un parlamento illegale e di un primo ministro illegittimo sostenuto da Soros e dai trafficanti di droga internazionali“.
Parole dure, ma che trovano “conforto” anche nei rapporti del Capo della Procura Nazionale Antimafia italiana, Franco Roberti, e del capo della Procura di Lecce, Cataldo Motta, secondo cui “l’influenza dei produttori e dei trafficanti di droga, il cui giro d’affari sta aumentando in modo esponenziale, è diretto soprattutto verso l’Italia“. “L’Albania è considerata il paese numero uno per la diffusione della droga in Europa”, aveva dichiarato di recente in una nota il senatore Lucio Malan , Questore del Senato italiano, parlando delle proteste sempre crescenti. “Nonostante una recente legge che impedisce ai
condannati per gravi reati di occupare posizioni pubbliche – ha detto sempre Malan – molti sono ancora i parlamentari, i sindaci, i dirigenti pubblici di nomina politica con precedenti di vari reati, incluso omicidio e stupro, generalmente legati alla droga, che restano in carica, nonostante sia stata approvata una legge che lo impedisce”.
Sempre Lulzim Basha ha invitato gli albanesi a partecipare alla manifestazione del 27 gennaio 2018, per protestare contro la “cattura politica” e la repressione della libertà di espressione attuata da Edi Rama. In un incontro con i cittadini di Kurbin, Basha ha detto che “è la mancanza di vera giustizia il motivo principale della protesta, ma allo stesso tempo sono tutti consapevoli che finché l’attuale primo ministro,
sarà al governo,questi non farà altro che difendere i suoi poteri criminali e corrotti ostacolando sempre una vera riforma della giustizia e una reale integrazione europea del paese“.
RED